Alimentazione e fertilità: come una dieta sana può influenzare sulla gravidanza
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Sterilità o infertilità sono parole che rappresentano la paura più grande a cui può andare incontro una coppia che decide di mettere al mondo un bambino. Ad oggi, nonostante in caso di necessità siano a disposizione tecniche avanzate di riproduzione e diagnostica pre-natale, i dati statistici evidenziano quotidianamente un preoccupante aumento delle difficoltà nel concepimento.
Nei Paesi Occidentali, infatti, si stima che circa il 15-20% delle coppie abbiano problemi di fertilità e solo in Italia, su 300.000 matrimoni annui, sono circa 60.000 le coppie che manifestano difficoltà di questo tipo.
Sono cifre preoccupanti, soprattutto perché le cause possono essere molteplici e riguardano entrambi i sessi. Tra di esse, un fattore viene spesso sottovalutato o trattato superficialmente ed è il sovrappeso o uno stato di obesità più o meno grave.
Troppo spesso, infatti, le nostre cattive abitudini a tavola influenzano non solo il nostro aspetto esteriore, ma agiscono anche più in profondità, andando a regolare un delicato equilibrio fatto di reazioni metaboliche, ormoni, messaggeri e piccole molecole chimiche, tutti fattori necessari ad assicurare la migliore prestazione del nostro corpo e a garantire uno stato di salute ottimale.
Nello specifico, se il cibo viene trasformato in energia e quindi rappresenta una sorta di benzina, quanto più questo carburante sarà “sporco”, industriale o assunto in modo irregolare, come succede portando avanti per molto tempo diete a esclusione, tanto più si incontreranno difficoltà a far funzionare al meglio l’organismo.
Questo, purtroppo, è un fattore comune sia agli uomini che alle donne e di conseguenza l‘obesità o un’alimentazione scorretta, non sana, sono fattori che giocano un ruolo fondamentale anche in una comprovata infertilità.
Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e l‘AFS (American Fertility Society) si può parlare di sterilità quando è assente il concepimento dopo 12-24 mesi di rapporti intenzionalmente fecondi ed essa può essere di tipo primario, se non si è mai verificato un concepimento, o secondaria, quando è una condizione che segue precedenti gravidanze. Ovviamente, le cause di una prolungata infertilità spesso possono essere di natura transitoria e risolversi in breve tempo ma in alcune circostanze esse possono essere spie di problemi più seri su cui è importante agire in tempo.
Per quanto concerne le donne, tra le principali cause di sterilità ci possono essere:
Disfunzioni ovulatorie
Endometriosi
Alterazioni riguardanti l’apparato riproduttivo (utero, muco cervicale, ecc.)
Ovaio policistico (PCOS)
Alterazioni cromosomiche
Mentre per quanto riguarda gli uomini si evidenziano soprattutto:
Alterazioni nella spermatogenesi
Scarsa motilità degli spermatozoi
Malformazioni apparato genitale
Se queste sono problematiche che riguardano la fisiologia dell’uomo e della donna, il mancato concepimento può essere causato anche da fattori riguardanti lo stile di vita delle persone coinvolte. Infatti, un ruolo importante lo giocano sicuramente l’età dei soggetti, il fumo, l’utilizzo (anche passato) di droghe o alcool, l’abuso di caffè, l’inquinamento ambientale o ambienti di lavoro e di vita particolarmente stressanti e come detto, l’alimentazione e il peso corporeo raggiunto.
Infatti, il sovrappeso o uno stadio conclamato di obesità, portano a una diminuzione della fertilità soprattutto perché predispongono il soggetto a soffrire di sindrome metabolica, ossia quella particolare condizione che si instaura quando si presentano diverse anomalie, quali insulino-resistenza, dislipidemie, ipertensione e obesità. Nei soggetti maschili, l’abuso di “junk food”, cioè cibo spazzatura o un’abituale alimentazione che è priva di cibi antiossidanti, predispone un uomo a variazioni ormonali importanti che possono portare a disfunzioni erettili o alterazioni della qualità del liquido seminale. L’infertilità maschile nella maggior parte dei casi è collegata al cosiddetto “stress ossidativo”, cioè dall’eccessiva produzione di alcune molecole, i radicali liberi, che non riescono a essere più neutralizzati dalle normali reazioni metaboliche di difesa del corpo e che quindi si accumulano, andando ad alterare la struttura e la vitalità degli spermatozoi.
Questi radicali liberi, inoltre, provocano invecchiamento precoce e predispongono a patologie di varia natura. Anche se fisiologicamente il nostro corpo è programmato per produrne, soprattutto con l’avanzare dell’età, esistono meccanismi specifici che attraverso molecole dette antiossidanti, sono in grado di tenerli sotto controllo. Tuttavia l’abuso di cibi raffinati, alcool, cattive abitudini alimentari fanno venire meno questi antiossidanti, permettendo il proliferare proprio dei radicali liberi.
Nella donna, invece, l’obesità è una condizione che provoca una netta diminuzione della fertilità in quanto l’aumento del grasso viscerale porta a una situazione di infiammazione generale del corpo, dovuta all’aumento di piccole citochine, le quali vanno a modificare sensibilmente l’asse ipotalamo-ipofisario che è proprio il responsabile del delicato equilibrio ormonale della donna.
Infatti il ciclo mestruale, inteso come il periodo compreso tra due mestruazioni e comprendente l’ovulazione, viene regolato da ormoni specifici rilasciati proprio dal funzionamento coordinato di ipotalamo e ipofisi.
Come conseguenza dell’obesità e dell’alterazione ormonale che ne segue, una donna può andare spesso incontro a mancata ovulazione, vanificando ogni tentativo di dar luogo a una gravidanza.
Inoltre, questo è solo uno dei meccanismi che possono risentire di una dieta sbagliata e protratta nel tempo. Infatti, un’altra causa comune di infertilità femminile è l’aumento della produzione dell’ormone insulina, che, accumulandosi, porta a profonde disfunzioni di tutto il metabolismo degli zuccheri.
Anche in questo caso, a farne le spese è sempre l’ovulazione.
Prevenzione e cura dell’infertilità
In alcuni casi, una corretta alimentazione può rappresentare una chiave di volta vincente per sconfiggere il problema della fertilità.
Sicuramente condurre uno stile di vita sano e quindi seguire una dieta bilanciata ed adeguata alle proprie necessità e fare regolarmente attività fisica sono le basi da cui partire, tuttavia anche se appaiono delle soluzioni abbastanza semplici da applicare, non tutti riescono ad arrivare al proprio scopo.
Nel caso degli uomini, per esempio, per migliorare la propria condizione spermatica è fondamentale che seguano una dieta ricca di antiossidanti, quali zinco, acido folico e vitamine A, C, ed E ma non solo, si è dimostrata ampiamente l’importanza anche della vitamina B7 e della vitamina D in forma attiva.
Via libera, quindi, al consumo di frutta e verdura, ma anche una buona quota di carne, pesce, uova, legumi, frutta secca e cereali integrali.
Per le donne, controllare la quota di carboidrati non raffinati, non eliminandoli ma nemmeno eccedendo e mantenere contemporaneamente una giusta presenza di grassi e proteine si è spesso rivelata come il tipo di alimentazione che consentiva di tornare più facilmente al peso forma, sbloccando anche metabolismi più restii, e garantendo inoltre il mantenimento nel tempo del risultato raggiunto, con una notevole riduzione del tasso di infertilità.
Diete low carb o a basso contenuto di carboidrati possono aiutare, per esempio, nei casi di endometriosi o di ovaio policistico.
In Campania, sul territorio di Salerno, il dott. Girolamo Landino, Specialista in Ginecologia ed Ostetricia, esperto in fisiopatologia della riproduzione umana e diagnostica prenatale, insieme al suo gruppo di lavoro si occupano dell’aspetto clinico del problema, tramite metodiche per la diagnosi e il trattamento dell’infertilità PMA (Procreazione Medicalmente Assistita).
Lo staff dello studio medico Landino, sito in via P. De Granita 32, è così composto:
Dott. Girolamo Landino
Ginecologo
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
Dott.ssa Silvia Marino
Biologa della Riproduzione
Specialista in Patologia e Biochimica Clinica
Dott.ssa Sarah di Lauro
Biologa Nutrizionista
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