Dimagrire con una dieta senza glutine: perché non funziona
Quando mangiando pasta o pane ci sentiamo gonfi pensiamo subito che che per dimagrire velocemente basterà eliminare il glutine…ecco perché non funziona e può far male.
La celiachia è un’intolleranza a una particolare proteina, il glutine, presente in alcuni tipi di cereali e, purtroppo, è un tipo di disturbo con cui sempre più persone si trovano a dover fare i conti.
Spesso i rimedi “fai da te” più immediati, in caso di disturbi, inducono a cominciare una dieta per celiaci senza avere una diagnosi certa, un errore da non commettere. La convinzione, infatti, che dimagrire senza glutine sia l’unica strada, così come pensare che il glutine fa ingrassare o che esso sia la causa di ogni malessere deve essere superata e bisogna confrontarsi con il proprio medico per capire se si può essere affetti o meno di celiachia.
I dati che vengono forniti ogni anno riguardanti il numero di persone con questo problema indicano come essa è in continuo aumento. La discussione nel mondo scientifico su queste percentuali è da sempre aperta, in quanto non è ancora chiaro quanto ci sia un effettivo aumento del problema su scala nazionale oppure ci sia un netto miglioramento delle tecniche diagnostiche. Questo vorrebbe dire che se in passato meno persone risultavano celiache era, più che altro, perché non si riusciva a diagnosticarla in modo ottimale, cosa che oggi non avviene più.
Tuttavia, se nella popolazione italiana si parla di circa 183 mila celiaci, in realtà la stima approssimativa è molto più alta, aggirandosi intorno ai 600 mila affetti che, però, non vengono diagnosticati a causa delle diverse sfaccettature che questa intolleranza può avere.
Spesso capita di trovarsi in un periodo in cui non si riesce a dimagrire e mangiare diventa difficile: ci sentiamo gonfi, avvertiamo nausea e indolenzimento intestinale, oltre a mal di testa e un ampio spettro di disturbi correlati. In questo caso, nel tentativo di stare meglio, la maggior parte delle persone arbitrariamente comincia una dieta senza glutine, eliminando da sole tutte le fonti di glutine della propria alimentazione. Nonostante ci possano essere dei miglioramenti transitori, senza una diagnosi medica di celiachia, la cosa più sbagliata da fare è proprio quella di eliminare il glutine.
Cos’è il glutine
Credits: threebakers.com
Il glutine, infatti, è una proteina presente nel frumento, nell‘orzo e nella segale che, non venendo tollerata da alcuni, fa si che l’intestino in sua presenza, scateni una risposta infiammatoria che può cronicizzarsi nel tempo e dare vita a numerosi sintomi e malesseri come: gonfiore, diarrea e intenso dimagrimento.
Questo glutine va a colpire le pareti interne dell’intestino, le quali sono normalmente ricoperte da piccole estroflessioni che si chiamano villi intestinali. Il loro ruolo è quello di aumentare la superficie di assorbimento del tratto intestinale, che durante la digestione deve riappropriarsi degli elementi nutritivi per fare in modo che passino nel circolo sanguigno e vengano portati verso tutti i tessuti del corpo a scopo energetico. Il glutine, nei celiaci, attacca i villi intestinali che regrediscono fino a sparire mentre, nel contempo, danneggia in modo esteso la parete enterica e provoca così gravi forme di malnutrizione.
Per capire se si soffre di questa intolleranza, occorre agire sotto due punti di vista:
- Un test del sangue su marker specifici da compiere in laboratorio;
- Una biopsia che controlli lo stato dei villi. Solo nei casi di doppia positività si parlare di celiachia conclamata.
Essa, infatti, è un tipo di intolleranza dalle complesse sfaccettature in quanto ne esistono diverse forme:
– La celiachia tipica, che è la più semplice da diagnosticare perché presenta sintomi evidenti e le indagini diagnostiche danno subito esito positivo.
– La celiachia atipica, in cui non si hanno sintomi gastrici ma un corollario di disturbi ad essa correlati come anemia sideropenica (ferro molto basso), dermatite erpetiforme, ofte orali, stipsi, alopecia o anoressia.
– La celiachia silente, la forma più subdola in quanto non provoca sintomi nonostante ci sia un effettivo danno alle mucose.
La forma silente può essere pericolosa perché se si continua a mangiare glutine in presenza di celiachia, si può correre il rischio, nel tempo, di sviluppare tumori nel tratto intestinale.
Dieta per l’intolleranza al glutine
Credits: healthmagazine.com
Se viene riscontrata questa intolleranza, la domanda più ricorrente è: cosa possono mangiare i celiaci? E’ importante capire che in questo caso non basterà una dieta povera di glutine ma sarà necessario eliminarlo completamente dalla nostra alimentazione, in quanto anche semplici tracce possono scatenare disturbi. Ciò significa dover rinunciare a diversi cibi ma non vuol dire non poter vivere a pieno le uscite con gli amici o la propria vita sociale. In questo senso negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti anche da parte delle attività di ristorazione che, in maniera sempre più numerosa, adattano la propria offerta, includendo nel menù piatti, alimenti gluten free e prodotti senza glutine.
- Gli alimenti contenenti glutine che devono essere evitati sono:
Per i cereali: frumento, orzo, avena, segale (quindi no a pizza, focacce, grissini, crackers, fette biscottate, biscotti, merendine, ecc.). Anche il farro ha il glutine e pertanto deve essere escluso.
Seitan, minestroni e zuppe con cereali o alimenti industriali impanati;
Caffè solubile, birra al malto d’orzo
Lievito naturale. - Gli alimenti senza glutine che possono essere consumati sono:
Riso, mais, grano saraceno, amaranto, miglio, quinoa, patate, avena.
Tutti i tipi di carne o pesce (se non impanati), molluschi e crostacei.
Uova, prosciutto crudo.
Latte, formaggi e yogurt.
Tutti i tipi di verdura e di frutta.
Miele e zucchero.
Caffè e tè.
Vino e spumante.
Quando la celiachia è legata anche a un sovrappeso, sono state studiate diverse diete (più dettate dalla moda che non da un supporto scientifico) che dovrebbero far perdere peso: dalla dieta priva di carboidrati, alla dieta delle gallette di riso, al mangiare riso tutti i giorni ma i risultati, nonostante tutto, non arrivano.
Questo è dovuto al fatto che si consumano molti cibi senza glutine di tipo industriale.
Infatti, per venire incontro alle esigenze dei celiaci e assicurare una maggiore varietà alla propria dieta, sono nati una moltitudine di prodotti senza glutine e spesso se ne abusa sostituendoli agli alimenti naturalmente concessi. Purtroppo però, non solo essendo prodotti industriali sono comunque ricchi di addensanti, eccipienti e tutte le artificiosità tipiche ma hanno anche una maggiore percentuale di grassi rispetto ai loro corrispondenti cibi con glutine. Vuol dire che la pasta per celiaci è più “grassa” rispetto a quella normale. Ecco perché facilmente si può esagerare con le calorie e la quota di grassi assunta giornalmente, andando incontro a un aumento di peso.
Esempio di dieta senza glutine
Ecco un menù di esempio di tre giorni per una persona celiaca:
Giorno 1
- Colazione
Latte parzialmente scremato
Biscotti di amaranto
Spuntino
Frutta fresca - Pranzo
Patate all’insalata
Tonno
Pomodori
Olio extravergine di oliva - Cena
Petto di pollo
Spinaci
Olio extravergine di oliva
Pane di grano saraceno
Giorno 2
- Colazione
Tè con fette biscottate senza glutine
Spuntino
Parmigiano
- Pranzo
Riso con zucca
Frittata
Olio di semi
Spuntino
Spremuta d’arancia
- Cena
Orata al forno
Melenzane
Olio extravergine di oliva
Giorno 3
- Colazione
Latte di riso
Muffin con farina di amaranto
Spuntino
Frutta fresca
- Pranzo
Quinoa con legumi
Insalata
Olio extravergine di olivaSpuntino
Frutta secca - Cena
Mozzarella
Zucchine all’insalata
Olio extravergine di oliva
Crostini di mais
Celiachia e dimagrimento
Molte persone cominciano a mangiare senza glutine pensando di prendere in questo modo una corretta abitudine alimentare, perché ritengono, erroneamente, che il glutine sia comunque nocivo. Questo però è sbagliato.
E’ del tutto inutile per chi non soffre di celiachia mangiare senza glutine, mentre è sbagliato eliminarlo senza una diagnosi medica certa perché in presenza di disturbi forti, decidendo di non mangiare più cibi con glutine, sicuramente ci sentiremo meglio nell’arco di qualche tempo ma non guariremo del tutto e quando verrà effettuata la biopsia, le lesioni ai villi intestinali saranno regredite, facendo risultare negative le nostre analisi e “nascondendo” in questo modo la presenza dell’intolleranza, che invece, qualora ci sia, deve essere diagnosticata il prima possibile.
Quando non si è affetti da celiachia, non bisogna darsi per vinti se non si riesce a dimagrire e non pensare che il pane di segale fa ingrassare o che la quinoa faccia ingrassare, né convincersi di avere una intolleranza alimentare o che si possa dimagrire velocemente senza glutine. Invece è possibile dimagrire mangiando pasta e in modo sano ma occorre capire prima il problema che ci affligge, che spesso è correlato a un disequilibrio dell’intestino (molte volte si parla di colon irritabile).
Se invece si accerta di essere celiaci, occorrerà mettere a punto una dieta varia ed equilibrata, con un occhio al gusto e un altro al totale calorico, prestando particolare attenzione nel mantenere bassi i carboidrati e nella giusta dose i grassi e le proteine.
Questo articolo è stato pubblicato su Elle.it .
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