Aspartame: fa male? La verità definitiva

Aspartame? No! E’ cancerogeno, tossico e pericoloso!!” Queste sono, in linea di massima, le espressioni che sono sempre state formulate riferendosi ad un eventuale utilizzo dell’aspartame come dolcificante. Il terrore del suo effetto tumorale si  è venuto a creare già a partire dalla sua diffusione iniziale, nel 1981, coadiuvato e ingigantito da leggende metropolitane sorte nei suoi confronti in ogni angolo del mondo.
Ma cosa è davvero l’aspartame e, soprattutto, è davvero così pericoloso? Vediamo le ultime evidenze scientifiche:

aspartame

L’aspartame è un additivo composto da due amminoacidi: acido aspartico e fenilalanina e, a livello industriale, viene di norma indicato con la sigla E951.
Presenta un potere dolcificante va dalle 160 alle 220 volte in più rispetto al saccarosio, con cui condivide però lo stesso apporto calorico, cioè di 4 Kcal/grammo. Di conseguenza, ne bastano pochissime quantità per dolcificare cibi e bevande, e per questo è molto utilizzato per controllare l’introito energetico da parte di soggetti che seguono diete ipocaloriche (le caratteristiche dello zucchero bianco e la scelta tra questo e lo zucchero di canna sono disponibili cliccando qui).
L‘aspartame inoltre, non altera in modo significativa la glicemia ed è per questo ben tollerato dalle persone diabetiche, che devono necessariamente ridurre il consumo dello zucchero tradizionale.

Una volta ingerito, esso viene metabolizzato nei suoi tre componenti che sono: Acido aspartico, Fenilanina e Metanolo. E’ proprio quest ultimo ad essere stato ampiamente criticato riguardo la sua potenziale neurotossicità che potrebbe comportare disturbi come: turbe dell’equilibrio, nausea, cefalea. Tuttavia, solo in casi rari, come per gli individui affetti da fenilchetonuria (malattia genetica in cui non si metabolizza la fenilalanina) l’uso di aspartame dev’essere effettivamente limitato. Per tale motivo, gli alimenti in cui è presente questo additivo devono riportare l’avvertenza che “contengono una fonte di fenilalanina”.

In risposta alle accuse, nel Dicembre 2013, l’ Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ha pubblicato un ampio lavoro di valutazione globale, in cui si sancisce l’assoluta sicurezza per la popolazione dell’additivo nelle dosi giornaliere consigliate, che sono di 40 mg/kg di peso corporeo e che equivalgono, per esempio, in una persona di 60 Kg, a ben 480 g di saccarosio giornaliero; questa però, è una quantità che, se assunta, esporrebbe a patologie ben più gravi!
In definitiva quindi, cadono tutte le leggende metropolitane sulla sua tossicità e cancerogenicità, il suo utilizzo risulta pertanto consentito, nelle dosi e nelle modalità che da sempre sono consigliate. Un eventuale abuso espone a problematiche comuni agli eccessi di tutti i dolcificanti e quindi è ingiustificato il timore globale che negli anni si è creato intorno ad esso. L’unica categoria di persone che effettivamente devono evitarne l’utilizzo sono gli individui affetti da fenilchetunuria.
Riporto qui il link alla pagina ufficiale dell’EFSA in cui viene chiarita definitivamente la controversia.
Approfondimenti dell’argomento sono disponibili su Amazon cliccando qui
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Aspartame: fa male? La verità definitiva ultima modifica: 2015-01-28T21:34:30+00:00 da Dietaok.it